“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”  Mahatma Gandhi

 

Ricordo quando da bambina mi rifiutavo di mangiare la carne, ma invano, i miei genitori avevano quasi sempre la meglio, perché “devi crescere, la carne ti dà forza, energia”. Balle! Ripenso ai pianti che facevo, quando potevo la sputavo, la respingevo con tutta me stessa, era proprio il mio corpo che la rifiutava e per fortuna ne ho sempre mangiata pochissima, anche dopo, in età adulta. Gli affettati invece, purtroppo, mi piacevano (non tutti) ed è stato proprio per questo motivo che ho ritardato la mia scelta. La gola, ahimè, aveva la meglio. Mi consolavo dicendomi che in fondo mangiavo solo qualche affettato ogni tanto, ma la mia coscienza non si beveva questa “giustificazione”. Così intanto passarono gli anni, con quella vocina sempre a ricordarmi che avrei potuto anche smettere una buona volta con un po’ di forza di volontà. Facevo finta di non ascoltarla, ma lei continuava a parlarmi silenziosamente.

Finchè arrivò il giorno, il giorno della grande svolta. Dopo un periodo piuttosto difficile, iniziai a fare volontariato in canile, ritrovai un’amica che non vedevo dai tempi delle superiori (vegetariana da molti anni, e il frequentarla mi ha dato una spinta per diventarlo anch’io) e conobbi tante altre persone, che come me, decisero di passare parte del loro tempo ad aiutare poveri ed innocenti cagnolini rinchiusi in gabbie senza aver commesso alcun tipo di reato.

Io a quel tempo avevo Ricky, il mio amore grande, e sapere che lui aveva trovato noi (era stato abbandonato e quando lo incontrammo, io e la mia famiglia, viveva in strada), che poteva avere una cuccia calda, tanto affetto e tutte le attenzioni possibili, mentre loro se ne stavano lì, soli, con qualche carezza da parte dei volontari e nulla più, mi faceva stare davvero tanto male. Così, il mio amore e la mia compassione cominciarono ad estendersi sempre più, fino ad arrivare alla decisione di diventare vegetariana. Perché amare solo i cani e i gatti e gli altri animali no?! Ecco, quell’illuminazione mi arrivò una sera in cui riguardai un’intervista del grande scrittore Tiziano Terzani, vegetariano da molto tempo, in cui parlava degli allevamenti intensivi. Ero già in cammino, ma quelle parole mi toccarono nel profondo, ed io tutt’oggi lo ringrazio di cuore per avermi “risvegliata”! Era la fine di dicembre del 2009. La data ufficiale del mio nuovo inizio è il primo gennaio 2010, da allora non ho più mangiato esseri viventi, sì perché, prosciutto, mortadella, filetti di platessa ecc.. avevano due occhi, un naso, una bocca, ma soprattutto un’anima, prima di finire nei nostri frigoriferi.

Il formaggio invece continuai a mangiarlo, quello mi piaceva, iniziai a prendere quello con il caglio vegetale, sì ma il latte? Eh ma tanto le mucche se non le mungi soffrono, ci hanno sempre detto. Il latte lo producono proprio per noi. Sì, certo. Ma per quanto tempo ci hanno ingannato??? Per quanto tempo ci hanno preso per i fondelli?? E ancora adesso, quanto ci manipolano le industrie attraverso la falsa pubblicità? E i medici che sono d’accordo con le aziende e con le case farmaceutiche in modo da avere sempre clienti. Perché questo sono i malati, clienti! Non ci vogliono in salute e non ci vogliono morti, vogliono solo che consumiamo tanti medicinali. Assurdo!!! Che società pazzesca …! Comunque, la mia cecità ebbe presto fine, e circa l’anno seguente decisi di diventare vegana e … WOW!!! Che cambiamento!!! Compresi già dopo una settimana a digiuno dai latticini quanto il mio organismo stesse molto meglio. Fisicamente ed emotivamente. La grande svolta ebbe inizio.

A volte mi chiedo perché non ci sono arrivata prima, ma così è, tutto arriva quando siamo pronti. E da qualche anno a questa parte sono felice e serena di aver raggiunto quel buon livello di consapevolezza che mi permette di apprezzare e rispettare la vita in ogni sua forma. Ognuno ha il proprio percorso, per carità non voglio giudicare nessuno, anch’io ci sono arrivata col tempo, ma il mio consiglio è di cercare di aumentare l’empatia verso il prossimo per poter vivere in armonia con il Tutto, di cui ogni essere vivente fa parte.

Vegan for life

(Photo dal web)

Perché vegan?
Tag:         

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.